Prima di capire chi siamo, chi ci piace, cosa vogliamo fare nella vita...scopriamo come siamo fatti.
Toccarci, guardarci, confrontarci è parte della crescita.
E questo vale anche per i bambini.
Anzi, è proprio nell'infanzia che bisognerebbe dare i nomi giusti alle cose (no, non si chiama patatina, non si chiama uccellino. In italiano hanno un vero nome) e spiegare che il corpo è nostro, che possiamo decidere chi può toccarci, abbracciarci, baciarci.
Non è questione di parlare di sesso a tre anni. È questione di insegnare rispetto, confini, libertà.
E sai che ti dico?
È tutto così semplice e poco sessualizzato: scoperta, risate, curiosità. Niente cattiveria e niente vergona ma solo quella naturale voglia di capire il mondo partendo dal corpo e la scoperta delle diversità.
E ancora oggi, quando sento qualcuno scandalizzarsi per queste cose, mi viene voglia di dire:
"Oh, ma davvero pensi di non averlo mai fatto anche tu?"
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